Img LezVeduggioSi è recentemente conclusa la terza edizione della campagna di sensibilizzazione per la popolazione denominata  “Pillole di Primo Soccorso”, intrapresa dal Comitato Locale di Casatenovo.
L’occasione questa volta è stata la richiesta della Societa’ Polisportiva Oratorio Veduggio ASD.

Per meglio introdurre l’attività al grande pubblico, ci faccciamo aiutare da uno dei relatori intervenuti durante l’incontro.

 

 

 

Cosa sono le pillole di primo soccorso?
È un intervento di sensibilizzazione e informazione sulla salute e sulle tematiche del primo soccorso, rivolto alla popolazione in generale così come a gruppi di aggregazione (società sportive, gruppi amatoriali dl ciclismo, oratori…)

Perchè realizzare un intervento così nella comunità?
In Italia, a differenza di molti Paesi europei, c’è un bassissimo livello della cosiddetta “alfabetizzazione sanitaria”, soprattutto sulle tematiche del soccorso. Dalla nostra attività quotidiana rileviamo spesso situazioni di non intervento o di intervento errato dettate dalla non conoscenza dei principi base del soccorso. Da qui l’idea di creare contesti istruttivi al fine di colmare le lacune della popolazione e contrastare la paura che spesso emerge quando meno necessario.

Come mai chiamarle “Pillole di Primo Soccorso”?
L’idea nasce dalla struttura stessa degli incontri. Ciò che si propone sono piccoli frammenti dell’enorme puzzle del soccorso volti a indirizzare le azioni da compiere nel malaugurato caso in cui si verifichino situazioni di emergenza. Inoltre ovviamente, come per una patologia si somministrano “pillole”, così noi somministriamo nozioni atte a curare la mancanza di informazioni.

Quali sono gli argomenti che un intervento simile tratta abitualmente?
Gli argomenti standard che includiamo nel programma sono: la chiamata di soccorso, l’organizzazione dell’area dell’evento per la facilitazione dell’intervento dei soccorsi, e  il trattamento primario, o meglio i comportamenti da attuare, in caso di traumi o evidenti malori (un esempio importantissimo è l’arresto cardio circolatorio). La porzione di programma specifica sul trattamento dei singoli eventi può inoltre essere pianificata sulle esigenze di un particolare gruppo richiedente, e dunque sugli scenari più probabili che presumibilmente potranno verificarsi.

Qual’è la speranza di questo genere di attività svolta dalla Cri di Casatenovo?
La speranza, che purtroppo ben pochi di noi hanno sperimentato in molti anni di servizio, è quella di poter in futuro realizzare un intervento di soccorso dove le manovre di base siano già state intraprese nel modo corretto dalla popolazione.Questo in molti casi può davvero fare la differenza (ancora, nell’arresto cardiocircolatorio le probabilità di sopravvivenza calano dal 100 allo 0 per cento in pochissimi minuti), poiché sovente un esito negativo trova la sua “morosità” nel tempo inevitabile che il personale di soccorso impiega per raggiungere la vittima.

Sono nozioni complicate da apprendere?
Certo che no, se fossero complicate non sarebbero efficaci! Per poter essere applicato su larga scala un concetto deve essere di facilmente avvicinabile alla popolazione. La semplicità in questo caso ripaga!

Categorie: News

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