Nella serata di Mercoledì 27 Marzo si è tenuto il primo degli incontri di “Formazione Continua”: specifiche lezioni rivolte ai Volontari del Comitato, il cui obiettivo è contribuire al miglioramento delle capacità personali e di conseguenza al miglioramento del servizio offerto alla comunità.
L’argomento della serata era “La Comunicazione Efficace” e l’email d’invito alla serata inviata del responsabile formazione nonchè ideatore del ciclo di incontri Marco Bello riportava alcune domande provocatorie: “Sai sempre cosa dire e soprattutto come dirlo?” “Ti è mai capitato di trovarti in imbarazzo nel rapporto con il paziente?”.
In cattedra Maristella Carnio, laureata in Scienze della Comunicazione, esperta di Public Speaking e Istruttrice PSTI del nostro Comitato, che dopo una breve introduzione sulla natura della comunicazione e le sue molteplici tipologie (verbale, non-verbale, paraverbale) ha fornito all’attento pubblico in sala utili consigli su come rivolgersi al paziente.
Tra le varie regole, l’evitare di utilizzare frasi negative nella sintassi o nel significato. E il rispettare le distanze nella stanza, dunque approcciarsi e svolgere il proprio compito senza recare fastidio -psicologico- alla persona soccorsa.
Un esempio di frase errata: “Non si preoccupi, non è grave!”. Le uniche parole chiave sono “preoccupazione” e “grave”, e benchè negate saranno i due concetti a cui la persona penserà. La stessa frase potrebbe essere riformulata: “Va tutto bene, è situazione gestibile.”
Nel corso della serata sono state anche illustrate alcune tecniche di comunicazione con pazienti “difficili”: stranieri che non parlano la nostra lingua, pazienti affetti da turbe della psiche e pazienti in età pediatrica.
Sapere COME parlare è infatti tanto importante quanto sapere COSA dire, soprattutto quando si tratta persone già provate dal malore o dal trauma.
“Non si può non comunicare!” assioma di Paul Watzlawick
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